Caos e polemiche all’Inps sul patrimonio immobiliare

Caos sulla gestione o vendita del patrimonio immobiliare dell’Inps. Secondo i componenti sindacali del Consiglio di vigilanza dell’istituto di previdenza (Civ), sono venuti al pettine, negli ultimi mesi, alcuni problemi, a partire dalla quota di partecipazione in Equitalia, la società di riscossione, che il premier Renzi vorrebbe sciogliere. L’Inps detiene il 49 % della società di riscossione e quindi qualsiasi decisione che la riguardi passa attraverso la consultazione degli organi dell’istituto di previdenza. Il secondo aspetto è la questione del patrimonio immobiliare. Si tratta di un valore di circa 2 miliardi per gli immobili non strumentali e cioè non utilizzati dall’istituto per lo svolgimento delle proprie attività sul territorio. Sale a circa 2,6 miliardi se si comprendono gli immobili strumentali. In sostanza case, uffici, negozi, cantine garantiscono le pensioni di 16 milioni di italiani: cioè l’Inps sborsa circa 300 miliardi l’anno di prestazioni.

Gli attuali immobili dell’Inps derivano anche dalle operazioni patrimoniali, finanziarie e immobiliari che i governi hanno operato accorpando l’Inpdad e l’Enpals con l’Inps. Il patrimonio di questi è stato messo in vendita con procedure di cartolarizzazione: la Scip 1 di grande successo che portò nelle casse dello Stato 10 miliardi di euro; la Scip 2, lanciata nel 2002, fu un flop con oltre 10 mila proprietà invendute. Per legge, secondo le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, questo patrimonio va dismesso, ma la crisi ha modificato i termini del mercato per cui, mentre le proprietà gestite dall’Inps rendono l’1,5%, le altre non superano lo 0,31. Ma l’Inps ha chiuso in rosso la gestione del triennio 2012-14 per oltre 245 milioni e paga 80 milioni l’anno in affitti.

Sia con il presidente Tiziano Treu (ex Cisl) che con Boeri ( ominato da Renzi) sono stati riproposti due tentativi di dismissioni. La novità delle nuove proposte, secondo i sindacati, è che i proventi che si ricavano non vanno nelle casse della previdenza sempre più in rosso ma nel calderone delle privatizzazioni. Il governo Renzi ha inoltre chiesto all’Inps di ridurre le spese per 580 milioni. Di fronte a questa situazione e alle preoccupazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro il Consiglio Civ, all’unanimità, ha bocciato il documento di bilancio. I conti non tornano: se gli immobili saranno messi di nuovo sul mercato, saranno acquistati quelli più appetibili, mentre gli immobili più difficili da mettere a reddito resteranno all’Inps.

ebilcoba_colf CONTRATTO COLLETTIVO COLF E BADANTI: CHIEDI CONSIGLIO A EBILCOBA, SOTTOSCRIVI IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO INSERENDO IL CODICE E1 NEI VERSAMENTI INPS

 

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